Nella nostra pratica clinica quotidiana spesso siamo di fronte a scelte doverose e che mettano il segno "+" al bilancio tra costi e benefici per il nostro paziente.
Scegliere quale terapia proporre per risolvere un problema non è sempre semplice. Soprattutto se il paziente ha poco tempo oppure si presenta in urgenza.
Figuriamoci se, come nel caso che segue, il paziente ha poco tempo e viene in urgenza!
Nei casi in cui si assiste a scarsa presenza di sostanza dentale residua a causa di un processo carioso importante, bisogna decidere come riabilitare il dente stesso in modo tale da assicurare al paziente una sensazione di benessere almeno nel breve/medio periodo.
Il dilemma di ogni dentista è questo: a causa della contrazione dei materiali che si utilizzano per le otturazioni/ricostruzioni, l'apporto eccessivo di materiale composito comporta un fattore di contrazione (C-Factor) che, secondo la Letteratura scientifica, potrebbe causare un progressivo "scollamento" dell'otturazione nel tempo. E quindi il fallimento del restauro del dente.
Per questo motivo, nei casi con grave perdita di tessuto dentale, spesso si consiglia al paziente un restauro definito "intarsio" (https://www.odontoiatramonzaebrianza.com/post/riabilitazione-di-un-dente-con-un-intarsio) che corrisponde a un manufatto eseguito in laboratorio dall'Odontotecnico e che può essere realizzato in composito, ceramica o disilicato ad esempio. Questo tipo di riabilitazione non presenta svantaggi in termini di contrazione del materiale ma comporta però la necessità di ricorrere a 2 sedute e spesso il paziente, a causa dei molteplici impegni della vita quotidiana, non riesce a organizzarsi.
Nel caso di oggi, sono a presentare una soluzione al limite, dato che la paziente si è presentata in urgenza per un leggero dolore a livello del dente #16 MA con l'imminente partenza per un viaggio all'estero dove continuerà la altre cure odontoiatriche di cui necessita.
In questa situazione, dopo aver spiegato la situazione clinica alla paziente, si procede con l'esecuzione di un restauro diretto (cioè un'otturazione eseguita direttamente alla poltrona).
Dopo aver rimosso interamente la carie, si nota l'esposizione del cornetto pulpare e quindi si avvisa la paziente del rischio di sensibilità post-operatoria. Questa evenienza verrà trattata come segue e secondo i protocolli dell'Accademia Italiana di Conservativa (AIC).
Steps clinici:
rimozione della carie,
una volta esposto il cornetto pulpare si è proceduto alla disinfezione di esso con clorexidina 2%. In questo caso non si assiste a sanguinamento spontaneo e quindi si sceglie la procedura adesiva (di tipo "self etching", sesta generazione) come tipologia di incappucciamento diretto,
polimerizzazione 40 secondi,
posizionamento di composito flow in corrispondenza dell'esposizione pulpare,
customizzazione del cuneo di legno sia per l'area interprossimale distale sia mesiale,
posizionamento delle matrici sezionali (Garrison Dental Solution, USA)
ricostruzione delle creste marginali mesiali e distali con composito A2 ProFill (Silmet, Israele),
polimerizzazione 40 secondi,
rimozione matrici sezionali,
rifinitura con dischetti pop-on rosso, arancio, giallo,
ricostruzione dell'anatomia dentinale con composito A3,5 ProFill (Silmet, Israele) senza polimerizzare,
posizionamento supercolore fluido di tipo "brown" (Parafil Stain, Prime Dental Manufacturing, USA) con un K-file #10.02,
adeguamento dell'anatomia occlusale con dentina+supercolore,
polimerizzazione del complesso "dentina+supercolore" per 40 secondi,
realizzazione anatomia smaltea con composito A2 ProFill (Silmet, Israele),
polimerizzazione per 20 secondi,
rifinitura con frese a grana rossa e gialla,
lucidatura con gommini in silicone marrone, giallo e bianco,
brillantatura con spazzolino di capra e feltro e ossido di cerio.
Grazie,
Dr Andrea Candotti
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